Dato il carattere "regolamentare" del RU, così come definito dalla normativa regionale, occorre che in tale sede ci si soffermi prioritariamente sul tessuto edilizio esistente. Ciò comporta una serie di problematiche che, vista la conformazione del territorio aviglianese, vanno affrontate tenendo conto delle specificità dei singoli nuclei urbani e/o rurali. Questo presuppone un'analisi accurata dell'esistente (condizione imprescindibile) per avanzare qualsiasi proposta di intervento.
Gli spunti di riflessione che seguono valgono per l'intero territorio comunale, pur tenendo conto delle specificità dei singoli nuclei.
1. Recupero del patrimonio edilizio esistente
Occorre una dettagliata ricognizione del patrimonio edilizio esistente non utilizzato e/o non utilizzabile, al fine di prevedere interventi finalizzati al recupero di alloggi e/o servizi.
Questo aspetto riguarda principalmente Avigliano e Lagopesole, anche se con problematiche diverse: per Avigliano si tratta di aggiornare i Piani di Recupero ormai datati e offrire un'alternativa valida alla ricerca di aree edificabili in un ambito territoriale molto ristretto.
Per Lagopesole, invece, occorre stabilire regole chiare di intervento che tengano conto del vincolo posto sull'intera area "castellana".
2. Regimi d'Uso e Regimi di Intervento
Per tutti gli ambiti identificati occorre, necessariamente, stabilire i Regimi d'Uso e i Regimi di Intervento con esso compatibili. Questo al fine di ridurre al minimo le interpretazioni discrezionali che potrebbero instaurarsi e nello stesso tempo favorire interventi edilizi diretti anche sfruttando strumenti ormai consolidati (DIA).
3. Distretti Urbani
Per procedere alla definizione di aree interessate dalla perequazione e conseguente cessione di volumetria per la realizzazione di opere pubbliche e/o edilizia sociale, bisogna delimitare in maniera precisa i Distretti Urbani di Perequazione e stabilire relative norme attuative dettagliate.
4. Spazi pubblici
Dall'analisi minuziosa degli standard, dal punto di vista quantitativo e qualitativo, emergerà senz'altro una carenza di spazi pubblici di aggregazione. A tal proposito si potrebbero utilizzare spazi urbani non edificati o aree marginali a diretto contatto con gli ambiti urbani.
5. Viabilità e parcheggi
Un deficit evidente riguarda sicuramente il problema della mobilità. Al di là di proposte, più o meno valide, che interessano i collegamenti tra il territorio di Avigliano e i centri limitrofi (argomento da affrontare compiutamente in sede di elaborazione del Piano Strutturale) occorre concentrarsi sulle questioni riguardanti la viabilità di servizio.
Il problema riguarda principalmente il centro di Avigliano, tenuto conto anche delle dimensioni e delle caratteristiche morfologiche dell'abitato: non essendo più pensabile rinviare tale emergenza, occorrerà trovare una soluzione idonea, fattibile e che preveda tempi certi di realizzazione; bisognerà, quindi, individuare un percorso alternativo ai flussi attuali e che interessi principalmente l'attuale perimetro edificato, lasciando da parte ipotesi legate a future aree di espansione.
Contestualmente occorrerà individuare aree da destinare a parcheggi, soprattutto tenendo conto di ambiti di influenza e di dislocazione di servizi.
6. Aree di ricucitura
Individuazione e riqualificazione di aree marginali agli ambiti urbani (ambito periurbano) anche a scopo edificatorio, per consentire una ricucitura dello spazio urbano e nello stesso tempo favorire l'eventuale allocazione di servizi utili alla collettività.
7. Ambito extraurbano
Definizione dei Regimi Urbanistici (d'Uso e di Intervento) nelle aree agricole, tenendo conto delle indicazioni normative della Regione.
Ricognizione, sull'intero territorio comunale, delle aree a valenza paesaggistica, naturalistica, culturale, ecc.. e relative indicazioni di intervento.
8. Problematiche idrogeologiche
Analisi dettagliata e comparata (sfruttando studi e piani già elaborati) della situazione idrogeologica del territorio al fine di intervenire tenendo conto di tutte le problematiche e, nello stesso tempo, predisporre opere di recupero e consolidamento territoriale con l'obiettivo di ridurre i rischi.
9. Regolamenti allegati
Il Regolamento Edilizio è uno degli allegati obbligatori del RU e deve essere aggiornato alle nuove disposizioni vigenti in materia edilizia. In questa sede si intende sottolineare soprattutto la necessità di intervenire su altri aspetti non certo marginali.
Innanzitutto va elaborata una normativa riguardante gli interventi edilizi (discorso che vale ovviamente anche per le Norme di Attuazione del RU) chiara e dettagliata, che lasci poco spazio alla discrezionalità e alle interpretazioni.
Occorre "allargare" alcune maglie normative per consentire una maggiore libertà progettuale, al fine di migliorare la qualità architettonica (calcolo dei vuoti e dei pieni ai fini della verifica volumetrica, ecc.).
Predisporre, all'interno del RE o in atti separati, normative riguardanti:
1. interventi di edilizia sostenibile (incentivi e modalità di intervento e verifica);
2. pianificazione degli interventi inerenti l'inquinamento luminoso ed elettromagnetico;
3. ecc..........
Questi brevi e sintetici appunti di riflessione, intendono rappresentare il "minimum" di base per la elaborazione di un Regolamento Urbanistico facilmente attuabile e rispondente alle reali esigenze del nostro territorio.
A partire da tali questioni desideriamo aprire un confronto pubblico con l'Amministrazione comunale e con i tecnici incaricati, per addivenire ad una soluzione condivisa.
Gli spunti di riflessione che seguono valgono per l'intero territorio comunale, pur tenendo conto delle specificità dei singoli nuclei.
1. Recupero del patrimonio edilizio esistente
Occorre una dettagliata ricognizione del patrimonio edilizio esistente non utilizzato e/o non utilizzabile, al fine di prevedere interventi finalizzati al recupero di alloggi e/o servizi.
Questo aspetto riguarda principalmente Avigliano e Lagopesole, anche se con problematiche diverse: per Avigliano si tratta di aggiornare i Piani di Recupero ormai datati e offrire un'alternativa valida alla ricerca di aree edificabili in un ambito territoriale molto ristretto.
Per Lagopesole, invece, occorre stabilire regole chiare di intervento che tengano conto del vincolo posto sull'intera area "castellana".
2. Regimi d'Uso e Regimi di Intervento
Per tutti gli ambiti identificati occorre, necessariamente, stabilire i Regimi d'Uso e i Regimi di Intervento con esso compatibili. Questo al fine di ridurre al minimo le interpretazioni discrezionali che potrebbero instaurarsi e nello stesso tempo favorire interventi edilizi diretti anche sfruttando strumenti ormai consolidati (DIA).
3. Distretti Urbani
Per procedere alla definizione di aree interessate dalla perequazione e conseguente cessione di volumetria per la realizzazione di opere pubbliche e/o edilizia sociale, bisogna delimitare in maniera precisa i Distretti Urbani di Perequazione e stabilire relative norme attuative dettagliate.
4. Spazi pubblici
Dall'analisi minuziosa degli standard, dal punto di vista quantitativo e qualitativo, emergerà senz'altro una carenza di spazi pubblici di aggregazione. A tal proposito si potrebbero utilizzare spazi urbani non edificati o aree marginali a diretto contatto con gli ambiti urbani.
5. Viabilità e parcheggi
Un deficit evidente riguarda sicuramente il problema della mobilità. Al di là di proposte, più o meno valide, che interessano i collegamenti tra il territorio di Avigliano e i centri limitrofi (argomento da affrontare compiutamente in sede di elaborazione del Piano Strutturale) occorre concentrarsi sulle questioni riguardanti la viabilità di servizio.
Il problema riguarda principalmente il centro di Avigliano, tenuto conto anche delle dimensioni e delle caratteristiche morfologiche dell'abitato: non essendo più pensabile rinviare tale emergenza, occorrerà trovare una soluzione idonea, fattibile e che preveda tempi certi di realizzazione; bisognerà, quindi, individuare un percorso alternativo ai flussi attuali e che interessi principalmente l'attuale perimetro edificato, lasciando da parte ipotesi legate a future aree di espansione.
Contestualmente occorrerà individuare aree da destinare a parcheggi, soprattutto tenendo conto di ambiti di influenza e di dislocazione di servizi.
6. Aree di ricucitura
Individuazione e riqualificazione di aree marginali agli ambiti urbani (ambito periurbano) anche a scopo edificatorio, per consentire una ricucitura dello spazio urbano e nello stesso tempo favorire l'eventuale allocazione di servizi utili alla collettività.
7. Ambito extraurbano
Definizione dei Regimi Urbanistici (d'Uso e di Intervento) nelle aree agricole, tenendo conto delle indicazioni normative della Regione.
Ricognizione, sull'intero territorio comunale, delle aree a valenza paesaggistica, naturalistica, culturale, ecc.. e relative indicazioni di intervento.
8. Problematiche idrogeologiche
Analisi dettagliata e comparata (sfruttando studi e piani già elaborati) della situazione idrogeologica del territorio al fine di intervenire tenendo conto di tutte le problematiche e, nello stesso tempo, predisporre opere di recupero e consolidamento territoriale con l'obiettivo di ridurre i rischi.
9. Regolamenti allegati
Il Regolamento Edilizio è uno degli allegati obbligatori del RU e deve essere aggiornato alle nuove disposizioni vigenti in materia edilizia. In questa sede si intende sottolineare soprattutto la necessità di intervenire su altri aspetti non certo marginali.
Innanzitutto va elaborata una normativa riguardante gli interventi edilizi (discorso che vale ovviamente anche per le Norme di Attuazione del RU) chiara e dettagliata, che lasci poco spazio alla discrezionalità e alle interpretazioni.
Occorre "allargare" alcune maglie normative per consentire una maggiore libertà progettuale, al fine di migliorare la qualità architettonica (calcolo dei vuoti e dei pieni ai fini della verifica volumetrica, ecc.).
Predisporre, all'interno del RE o in atti separati, normative riguardanti:
1. interventi di edilizia sostenibile (incentivi e modalità di intervento e verifica);
2. pianificazione degli interventi inerenti l'inquinamento luminoso ed elettromagnetico;
3. ecc..........
Questi brevi e sintetici appunti di riflessione, intendono rappresentare il "minimum" di base per la elaborazione di un Regolamento Urbanistico facilmente attuabile e rispondente alle reali esigenze del nostro territorio.
A partire da tali questioni desideriamo aprire un confronto pubblico con l'Amministrazione comunale e con i tecnici incaricati, per addivenire ad una soluzione condivisa.
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